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PROPOSTA PER VENDERE GLI ASSETTI SPORTIVI, E NON SOLO!

 In Gigi Blog

E’ ormai consuetudine da parte delle principali case automobilistiche premium, omologare più misure di pneumatici per lo stesso mezzo. In Italia si adorano le “gomme larghe”, i venditori sono ben felici di presentare le vetture con le gomme maggiorate, “… che riempiono bene il passaruota!”, si fanno profitti, ecc… e tutti sono contenti. Però… c’è un però! Il pneumatico, in Italia, è visto come un complemento estetico alla vettura (quando va bene!), altrimenti solo un costo che periodicamente bisogna affrontare. Realmente è uno degli aspetti più importanti per la sicurezza, la tranquillità e anche il piacere di guidare. È parte integrante del sistema sospensivo, forse la principale, e lo si capisce solo alla TV quando si vincono, o perdono, le corse per aver sostituito le gomme un po’ prima o un po’ dopo! Perché questa premessa? Perché quando si passa da una ruota da 16”, per esempio, ad una da 17 o da 18” e più, pur se tutte omologate, si modifica tutto il sistema sospensivo del mezzo: diventa più rigido. Questo lo sanno tutti. E per la maggior parte di addetti ai lavori è l’unica differenza. Ma non è vero! O meglio: non è l’unica differenza, e qui entra in gioco anche la proposta commerciale. Mi spiego con un esempio. Salite in macchina con me e andiamo a fare una prova, virtuale, ma facilmente realizzabile anche in pratica, che dimostra facilmente cosa voglio dire. Prendiamo una vettura equipaggiata per esempio con delle ruote da 16” e percorriamo una bella rotonda, larga, in appoggio ad una velocità molto soft: 50/60 km/h, non c’è bisogno né di strafare, né di metterci in difficoltà. Stiamo girando in appoggio a destra e ad un certo punto muoviamo velocemente il volante a sinistra e a destra in rapida successione come se dovessimo scartare una pietra sulla strada (cosa che può succedere). Sollecitati dalla brusca sterzata, i pneumatici anteriori non reagiscono immediatamente: prima cominciano a scivolare sul terreno, poi si deforma il fianco degli stessi e poi cominciano a cambiare direzione. Sto descrivendo l’operazione in modo molto lento, ma nella pratica, seppure velocemente, succede proprio questo. Nel frattempo la gamba di molleggiamento, formata da molle e ammortizzatori, ha tempo di seguire il cambio di direzione, “tirandosi” dietro la massa della vettura con tutti i suoi occupanti, sostenendo e assecondando i movimenti laterali (rollio) e in parte anche quelli longitudinali (beccheggio) provocati dalla stessa, refrattaria ai bruschi cambi di direzione. Tutto chiaro? Bene.  Adesso rientriamo in officina e montiamo delle ruote maggiorate, per esempio da 18” e rifacciamo la stessa, identica prova. Nello stesso modo, alla stessa velocità e con gli stessi movimenti. Il pneumatico è diverso rispetto a prima: è più largo come impronta a terra e con un fianco più basso, rigido e reattivo. In definitiva più performante. Cioè che reagisce più velocemente e con maggiore precisione ai movimenti dello sterzo: scivola meno sul terreno, si deforma meno il fianco e la direzione impostata con il volante per evitare l’ostacolo, viene presa più rapidamente. Ma la massa della vettura e soprattutto le gambe di molleggiamento sono le stesse. Cosa comporta ciò? Che alla reattività migliorata del pneumatico non corrisponde una adeguata reattività di molle e ammortizzatori. Scartando rapidamente a sinistra, le ruote prendono rapidamente questa direzione, ma la cassa rimarrà in ritardo e lo sarà ancora di più nel rientro a destra. Morale, la vettura avrà degli scuotimenti meno controllati che, in base alla velocità, possono addirittura sfociare in piccoli sbandamenti. Si pensa che con ruote maggiorate si abbia più tenuta, è possibile invece che si prendano delle traiettorie che richiedono più correzioni. Provate a pensare se, invece di una rotonda a bassa velocità, si sta percorrendo un curvone autostradale a velocità sostenuta! Cosa c’entra la proposta commerciale in tutto ciò? Se la scelta del cliente di aumentare la misura dei pneumatici è fatta in fase di acquisto della vettura, vale la pena consigliare, ove è possibile e se la configurazione del mezzo lo consente, di acquistare le sospensioni a controllo elettronico che automaticamente reagiscono variando la durezza delle gambe di molleggiamento in funzione delle velocità relative tra ruote e cassa. Se la scelta cade invece in after market, è un consiglio professionalmente corretto, quello di dotare il mezzo anche di sospensioni più performanti, cambiando molle e ammortizzatori. Per esempio mettendo in esposizione vicino ai bei cerchi maggiorati, anche uno scatolone con molle, ammortizzatori e barre antirollio adatte. Magari di un assetto sportivo! Ma questa è un’altra storia…